A distanza di 3 mesi dalla prevista e ipotetica entrata in vigore della famigerata ZTL “Ex INA Casa” (1° aprile 2019), il Comitato di quartiere esprime all’Amministrazione comunale il proprio disappunto per gli esiti fallimentari della ZTL stessa e per le modalità con le quali l’intero provvedimento è stato condotto.Va benissimo sperimentare, ma nella definizione del provvedimento non sembra si sia proceduto ad alcuna analisi preliminare dei flussi, delle esigenze di parcheggio e dello stato dei fatti; non sembra siano stati nemmeno banalmente conteggiati gli stalli disponibili ed il numero di nuclei familiari nel quartiere. E non sembra sia stato definito alcun criterio per valutare gli effetti che la misura avrebbe ottenuto dopo l’implementazione.
In queste condizioni non pare corretto parlare di sperimentazione, ma – spiace dirlo – di improvvisazione. E i risultati non fanno che confermarlo.
Il principale obiettivo che la delibera istitutiva della ZTL dichiarava di voler perseguire nel quartiere, ovvero il miglioramento della vivibilità – compromessa dall’abnorme quantità di auto circolanti alla ricerca di parcheggio – è stato completamente mancato. Con i correttivi frettolosamente apportati dopo il primo flop, infatti, durante il giorno chiunque può entrare e parcheggiare nella ZTL e si è quindi tornati alla situazione di pericolosità e disagio che si era andata creando negli ultimi anni.
Ricordiamo che tale situazione aveva talmente esasperato i residenti del quartiere, che a fine 2018 avevano chiesto che l’Amministrazione studiasse qualche intervento perché venisse recuperata una condizione quantomeno accettabile di vivibilità.
In tutti questi mesi, inoltre, i cittadini non sono stati correttamente informati sulle modalità di attuazione, sull’effettiva data di entrata in vigore della ZTL e sui tempi di rilascio dei contrassegni. Rivolgendosi al comando dei vigili si ottenevano spesso informazioni contrastanti e a volte gli stessi vigili dichiaravano di non essere informati.
Ed ora, a più di un mese dai correttivi voluti dal sindaco e dall’estensione dell’accesso a una parte dei residenti del centro storico, i nuovi contrassegni non sono ancora disponibili.
Risultato? Grande confusione, grande scontento di tutti, grandi disagi e, ciliegina sulla torta, multe a gogo.
Ovvio che le regole vadano rispettate, ma bisogna mettere i cittadini in condizione di rispettarle. I residenti sono i primi a chiedere che la ZTL sia operativa, ma non trovano giusto che le mancanze e gli errori dell’amministrazione ricadano sulle tasche dei contribuenti.
Nell’elaborazione di provvedimenti che hanno un impatto diretto sulla vita quotidiana dei cittadini, sarebbe opportuno (quand’anche non espressamente previsto dalle norme) che l’Amministrazione coinvolgesse i cittadini già dalle fasi iniziali di studio e sperimentazione del provvedimento stesso. E quando si parla di mobilità urbana, viabilità e parcheggi, l’impatto è sicuramente grandissimo su cittadini e operatori commerciali.
Se prima di implementare la ZTL gli assessori e i dirigenti del ramo avessero dialogato con i residenti, probabilmente avrebbero evitato la brutta figura e risparmiato una serie di disagi ai cittadini.
E dopo il primo flop, probabilmente, avrebbero fatto bene ad accogliere, o almeno valutare, le proposte avanzate da questo Comitato e dai residenti del centro storico. Ad esempio: regolare l’accesso durante il giorno per un tempo massimo di due ore con l’esposizione del disco orario; concedere ai residenti del centro storico il parcheggio nella via “senza nome” (parallela di via Quasimodo) sulla quale non si affacciano portoni dei residenti e, quindi, tendenzialmente più libera dalle auto.
Ci auguriamo che dopo il 30 settembre, alla chiusura di questo primo anno di “sperimentazione”, si proceda alla revisione della ZTL con il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini. Il Comitato di quartiere è nato proprio per interfacciarsi con le istituzioni sulle questioni che riguardano la vita del quartiere e rimane quindi sempre disponibile al dialogo e al confronto per il bene della collettività.
Infine, come già specificato in passato, il Comitato intende chiarire che la ZTL non è stata specificamente richiesta dal Comitato di quartiere, ma proposta (e imposta) dall’amministrazione come soluzione alle problematiche sollevate dai residenti stessi.
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